CUPCAKE PERE E NOCI
ps. scusate per le foto, dopo averle “perse” tutte ho recuperato solo queste dal web, appena possibile rifarò la ricetta e ne inserirò delle migliori.
ps. scusate per le foto, dopo averle “perse” tutte ho recuperato solo queste dal web, appena possibile rifarò la ricetta e ne inserirò delle migliori.
I Sabadoni sono dolci tipici Romagnoli, tipo ravioli ripieni, che si fanno nel perdiodo successivo alla vendemmia visto che si realizzano con la Saba e il Savor.
Il ripieno viene preparato con il Savor miscelato alle purea di castagne, questo avveniva in collina, perchè una volta solo li disponevano di questo frutto, in pianura invece mettevano i fagioli, ad oggi in molte ricette si mettono entrambi.
La Saba non è altro che il mosto dell’uva fatto bollire per almeno 10 ore, o almeno finchè non riduce il suo volume di due terzi e finchè non ha la consistenza di uno sciroppo, può conservarsi in bottiglie per anche dieci anni. Un tempo veniva usato come sciroppo per le granite fatte con la neve.
Il Savor è una marmellata povera tipica della tradizione contadina Romagnola ed è legato alla preparazione della Saba. Un tempo la preparazione di questa ricetta partiva già in estate con la conservazione delle bucche di meloni e angurie che venivano fatte essiccare, inoltre si mettevano pezzi di zucca, agrumi, ma anche pesche o frutta secca come albicocche e fichi. Insomma gli ingredienti possono variare a seconda delle disponibilità. Il tutto viene bollito nella Saba a fuoco lento.
Filar no la vol filar
cusir non lo sa far
il sol de la campagna
il sol de la campagna
Filar no la vol filar
cusir non lo sa far
il sol de la campagna
la dis che’l ghe fa mal.
Teresina imbriacona
poca voeuja de lavorà
la s’è tolta ona vestaja
la gh’ha ancora da pagà.
Filar no la vol filar
Oh com’è bella l’uva fogarina
oh com’è bello saperla vendemmiar
a far l’amor con la mia ohi bella
a far l’amore in mezzo al prà.
Diridin din din, diridin din din
diridin din din, diridin din din
diridin dín din, diridin din din
diridin din din, diridin din din.
Filare non vuole filare
a cucire non sa fare
il sole della campagna
il sole della campagna
Filare non vuole filare
a cucire non sa fare
il sole della campagna
dice che gli fa male
Teresina ubriacona
poca voglia di lavorare
si è comprata una vestaglia
la deve ancora pagare
Oh com’è bella l’uva fogarina
oh com’è bello saperla vendemmiare
a far l’amor con la mia ohi bella
a far l’amore in mezzo al prato.
Diridin din din, diridin din din
diridin din din, diridin din din
diridin dín din, diridin din din
diridin din din, diridin din din.
ps. scusate per le foto, dopo averle “perse” tutte ho recuperato solo queste dal web
APPLE PIE
per una tortiera da 22 cm
per la pasta
350 gr di farina 00
170 gr di burro
30 gr di zucchero semolato
100 ml di latte freddo
Per la pasta, lavorate assieme la farina col burro freddo e lo zucchero, quando il burro si sarà amalgamato iniziate ad unire il latte freddo poco alla volta fino a formare un’impasto omogeneo, avvolgetelo nella pellicola e lasciatelo riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.
Per il ripieno, sbucciate le mele e tagliateli a spicchi grossi, unite il succo di limone, lo zucchero, le noci tagliate grossolanamente, la cannella, la farina e un pizzico di noce moscata, mescolate il tutto.
Dividete la pasta in due porzioni uguali, stendete una porzione piuttosto sottile, deve rimanere pochi millimetri, ungete la teglia e foderatela con la pasta, mettete il ripieno e livellatelo, bagnate con poca acqua tutto il bordo, stendete l’altra porzione di pasta e ricoprite la torta, schiacciate bene tutto attorno ed eliminate con le forbico la pasta in eccesso, ripiegate tutto il bordo creando un “cordone” di pasta. Con i ritagli di pasta formate delle foglie e decorate il pie, fate dei tagli a raggera in modo che il vapore possa fuoriuscire.
Spennellate tutto con del latte e cospargete con qualche cucchiaio di zucchero semolato.
Cuocete in forno statico a 180°-190° per 50-55 minuti.
Servite tiepida con del gelato alla vaniglia.
P.S. se volete fare un pie più alto, a cupola, dovrete aumentare le dosi per il ripieno.
ps. scusate per le foto, dopo averle “perse” tutte ho recuperato soloqueste dal web
ps. scusate per le foto, dopo averle “perse” tutte ho recuperato solo queste dal web
“..ma quella torta buona… non la rifai più???” ma con tutte le torte che vorrei provare, mangiare, inventare, ti pare che ne rifaccio una!?!?! certo a volte capita però cerco sempre di provarne di nuove così come con i biscotti e i dolci in genere, sono curiosa di nuovi gusti, se mi capita di far colazione in un posto dove ci sono i pasticcini preferisco provarne 3-4 diversi piuttosto che mangiare una bella brioches, non mi piace tornare spesso nello stesso ristorante, sopratutto dove hanno il menù sempre uguale!! Se decidiamo di andare a cena io parto con la ricerca su tripadvisor e ci sto delle ore per decidere, ora ne ho indivuduato uno vicino casa dove fanno cucina un pò ricercata e propongono anche le mezze porzioni, è il mio posto ideale così si possono assaggiare il doppio delle cose :-)))))
Tutto questo discorso perchè quando ho letto il tema del mese del contes di Morena ho pensato che io adoro il cocco e che ho già provato cheesecake, i biscotti, la torta… quindi.. “bisogna inventarsi una nuova versione” così ho pensato a un crumble.. poi cercando il nuovo libro di Sigrid Verbert son capitata sul suo sito e ho visto una torta crumble, ho modificato la ricetta sostituendo i 120 ml di latte e i 120 gr di yogurt con 200 ml di latte di cocco, inoltre, essendo questo abbastanza dolce ho diminuito la dose di zucchero e il crumble l’ho fatto con la farina di cocco. Il suo era alle prugne io invece ho usato altra frutta che a mio parere si abbina meglio!!
Per la base montate il burro con lo zucchero poi unite l’uovo intero e amalgamate. Unite assieme la farina con il lievito e il bicarbonato, setacciatela e versatene 1/3 sul composto di burro, mescolate ed unite una parte di latte di cocco, continuate così fino all’esaurimento degli ingredienti. Versate l’impasto in una teglia 22×22 foderata con carta forno.
Sbucciate la pesca e tagliatela a piccoli dadini che disporrete su tutta la superficie, fateli leggermente affondare nell’impasto, ricoprite con le rondelle di banana e i lamponi tagliati a metà.
Per il crumble, unite assieme tutti gli ingredienti e lavorate con le dita fino a formare un composto granuloso, disponetelo su tutta la torta, infornate a 180° per 45 minuti.
Un genovese torna a casa dopo aver comprato un costosissima bottiglia di vino rosso, mentre sale per le scale inciampa e cade svenuto, si risveglia in una pozza rossa ed esclama “belin.. speriamo che sia sangue”
avete presente il famoso gelato con le barzellette… io lo adoro e non posso far a meno di leggerle.. questa barzelletta mi è piaciuta e per questo è una delle poche che ricordo e coincidenza le nostre amate ragazze dell’MTC sono proprio genovesi.. ovviamente la cosa è ironica e questi sono luoghi comuni come altri che fanno ridere e finita li…
Al contrario di molte di voi, che come ho letto in giro si sono “spaventate” per il tema dell’MTC del mese leggendo il dettagliatissimo post di Mapi, io subito ho pensato “va beh.. basta seguire la sua ricetta ed è fatta” poi mi son trovata a voler cambiare i gusti e a pensare se dover riequilibrare il tutto… e ho compreso lo spavento di qualcuno…
Comunque blocchetto di fogli alla mano ho iniziato ad annotarmi dati, tabelle, percentuali… roba che a un certo punto non capivo più niente, forse io sono troppo contorta e ho iniziato a ricalcolarmi tutti gli ingredienti delle tre ricette postate per vedere se fossero equilibrati e per confermare se avessi capito il meccanismo… ho pure chiesto delucidazioni alla gentilissima Mapi che mi ha chiarito un po di cosette!!! Alla fine mi son fatta il mio schemino, ho dosato zuccheri, grassi poi ho calcolato l’ SCNG per verificare che la percentuale di acqua fosse idonea… che caos!!!
Ho eseguito tutto come al solito mescolando vigorosamente il gelato per 3 volte dopo i riposi in freezer ma mi è sembrato troppo ghiacciato quindi ho fatto questa riflessione “è vero che ho messo gli arachidi frullati e ne ho calcolato i grassi ma in realtà non era pasta di arachidi, anche perchè non son diventati nè una polvere nè tantomeno una poltiglia, ma son rimasti dei piccolissimi gherigli” quindi secondo me non hanno inciso al 100% sulla percentuale di grassi presenti per questo ho frullato il gelato ormai congelato e ho aggiunto una piccola quantità di panna, a mio parere la consistenza è decisamente migliorata.
Se non ho fatto male i conti, dovrei aver ottenuto un gelato con un 10.6% di grassi e un 17.6% di zuccheri.
La ricetta dei biscotti è di Montersino!!!