Dalla fine del XV secolo Venezia ebbe in Dalmazia un nuovo e temibile vicino: l'Impero ottomano, con il quale ebbe molti conflitti e tre lunghe guerre, dette di Candia (1645-1669), prima di Morea (1684-1699) e seconda di Morea (1714-1718), riuscendo tuttavia ad espandere il suo dominio in Dalmazia. Già dal 153 a.C. i Dalmati erano uniti in una lega e nemici del popolo romano. Zona della Croazia: centro-sud La costa dalmata ebbe una forte impronta culturale dall'Italia, cominciando dall'Impero Romano, passando per gli influssi dello stile longobardo, del gotico veneziano nell'architettura pubblica e del Rinascimento fiorentino nella letteratura in lingua croata, basata sull'idea dell'uso della lingua volgare, permeata dal petrarchismo a Ragusa. Si suppone che al momento della prima invasione indoeuropea dell'Europa, l'area adriatica, e quindi anche la Dalmazia, fu occupata da un gruppo di popolazioni affini fra loro, i Liburni, i Giapidi o Japudes e gl'Istri, nell'area orientale, gli Apuli o Japigi nell'area occidentale, sulla penisola italiana. La Dalmazia (in latino Dalmatia, in croato Dalmacija, in montenegrino e serbo Далмација, Dalmacija) è una regione storico-geografica sulla costa orientale del mare Adriatico, che si estende dalle isole Quarnerine a nord-ovest, sino al fiume Boiana, attuale confine tra Montenegro e Albania, a sud-est, politicamente suddivisa tra Croazia, Montenegro e, per un breve tratto presso il porto di Neum, Bosnia ed Erzegovina. prodotto DALMAZIA. La poca popolazione latinizzata cercò di resistere alle invasioni barbariche rifugiandosi sulle isole e nelle città fortificate legate all'Impero Romano d'Oriente e quindi ai nuovi regni che si andavano formando nell'entroterra: Croazia, Ungheria, Rascia o Serbia e successivamente alle repubbliche marinare di Venezia e Ragusa, appartenenti all'area bizantina. Atlas of Romance languages. Dopo la caduta di Bisanzio, anche Ragusa passò a Venezia (1205-1358). Mappa degli hotel nei dintorni di Dalmazia: individua hotel a Dalmazia su una mappa basata sulla richiesta, prezzo o disponibilità e guarda recensioni, foto e offerte su Tripadvisor. Regione zaratina — L'arcipelago zaratino comprende Isola Lunga (Dugi Otok), molto ricercata per le sue spiagge incontaminate e i paesaggi vergini. Seleziona un luogo sulla mappa. Nei cinque secoli successivi la Dalmazia fu completamente romanizzata, dando all'Impero Romano finanche alcuni imperatori. La Dalmazia si raggiunge soprattutto in auto utilizzando al Statale Adriatica che corre lungo la costa attraversando paesaggi di grande interesse, oppure in autostrada seguendo le indicazioni per Split. Città e lidi Anche i morlacchi si divisero ai croati e serbi in base alla denominazione cristiana. Alla fine del conflitto tutta la costa adriatica orientale, compresa Zara e le isole precedentemente italiane, finì per far parte della Jugoslavia federale diventata comunista, che amministrò l'area fino alla sua dissoluzione come Stato (1991). Fanno parte della Dalmazia tutte le isole dell'Adriatico orientale. I confini rimasero immutati anche dopo la dissoluzione della Jugoslavia. Da notare alcuni aspetti importanti per il binomio geografia-politica: Luciano Monzali, "Italiani di Dalmazia", Firenze 2004, p. 69. prodotto DALMAZIA AS. L'entroterra è separato dal mare da una serie di catene montuose e la costa è dominata da altopiani carsici che guardano al mare, ci sono pochi fiumi, tra cui il Cetina che arriva al mare vicino a Omis e sul quale si praticano rafting, canoa e kayak. Dalmazia centrale: Spalato e dintorni. La parte settentrionale della Dalmazia, a nord del fiume Zermagna - o Morlacchia - è una stretta regione corrispondente all'incirca al versante marittimo dell'ala settentrionale della Grande Cappella (dal passo di Urata fino all'incontro coi Velebiti) e dei monti Velebiti. La Dalmazia ha una ricca idrografia sotterranea. Nella Dalmazia Settentrionale si trova il più grande numero delle isole e tutte sono di superfice minore tranne l'isola di Pag. Cattaro passò a Rascia (1185-1387) per qualche decennio. Anche i rapporti fra croati e serbi si deteriorarono bruscamente in quegli anni a seguito degli eccidi perpetrati contro quest'ultima etnia dagli ustascia croati. Infine i conti di Veglia, detti Frangipane, vassalli veneziani dal 1118, vendettero l'isola a Venezia nel 1480. Sebbene la più antica sede episcopale risalga al 65 secondo la tradizione, Salona, di cui vescovo sarebbe stato il discepolo di Paolo Tito, le prime diocesi territoriali risalgono al III secolo e sono quella metropolitana di Salona (san Venanzio vescovo dopo il 250, san Doimo vescovo martire nel 304, traslata a Spalato nel VII secolo), Zara (prima del 341), Epidauro (prima del 530, traslata a Ragusa nel VII secolo), Scardona (prima del 530, unita al Sebenico nel 1828), Macaria (prima del 532), Traù (dopo il 970). Le pietre tombali monumentali (stecci) risalenti al Medioevo che si trovano sparse in Bosnia ed Erzegovina e in alcune zone delle odierne Croazia, Montenegro e Serbia hanno origine valacca (morlacca). Già dal III secolo a.C. Roma inviò ambasciate e spedizioni militari in quest'area per contrastare la pirateria e per favorire i commerci dei cittadini nell'area balcanica. Durante questo regno napoleonico la Dalmazia intera fu unita politicamente all'Italia ed ebbe come lingua ufficiale l'italiano, anche nelle scuole. La Dalmazia (in latino Dalmatia, in croato Dalmacija, in montenegrino e serbo Далмација, Dalmacija) è una regione storico-geografica sulla costa orientale del mare Adriatico, che si estende dalle isole Quarnerine a nord-ovest, sino al fiume Boiana, attuale confine tra Montenegro e Albania, a sud-est, politicamente suddivisa tra Croazia, Montenegro e, per un breve tratto presso il porto di Neum, Bosnia ed Erzegovina. Nella prima metà dell'Ottocento, cominciò a diffondersi in Croazia il movimento denominato "illirico", sostenuto dalla maggioranza croata e guidato da un rappresentante di tale gruppo etnico, Ljudevit Gaj. Dopo la prima guerra mondiale, in base al Patto di Londra l'Italia avrebbe dovuto ottenere la Dalmazia settentrionale, incluse le città di Zara, Sebenico e Tenin. La Dalmazia bizantina fu ridotta a cinque città costiere (Zara, Traù, Spalato, Ragusa e Cattaro) e le isole, mentre il priore di Zara fungeva spesso da stratega nominale del («Thema Dalmatia»). Mappe interattive della Croazia con le più importanti mete turistiche. Nel dicembre del 1944 l'intera Dalmazia era oramai sotto controllo dei partigiani di Tito, compreso ciò che restava della città di Zara. Tutte le autorità centrali ebbero l'ordine di procedere sistematicamente in questo senso.[12]. Ricordi di qualche posticino? Il principale specchio d'acqua dolce dalmata, il lago di Vrana, si trova nella Dalmazia settentrionale, sulla costa fra Zara e Sebenico. In passato, erano in esercizio alcune linee a scartamento ridotto: la Spalato-Signo e la Čapljina-Zelenica con diramazione Uskoplje-Ragusa. Mappa della Croazia - Cartina della Croazia. Nel 169 a.C. i Giapidi e i Liburni del Quarnero, popoli all'epoca dediti alla pirateria che ostacolavano i commerci fra l'Epiro e l'area padano-veneta, furono sconfitti dal console Gaio Cassio Longino: la loro sottomissione definitiva avvenne però solo quaranta anni più tardi, nel 129 a.C. Il dominio romano nell'area fu molto instabile, non furono costituiti municipia, salvo che Iadera (59 a.C.), Salonae (155 a.C.), Narona ed Epidaurum (167 a.C.) nel Regnum Illyricum, e le popolazioni locali erano sempre pronte a ribellarsi, tanto che la conquista effettiva avvenne solo nel 118 a.C. ad opera di Lucio Cecilio Metello, che respinse un'invasione dei Celti nell'area, e quindi nel 33 a.C. con la nascita della provincia romana di Dalmatia. p.46, Seton-Watson, "Italy from Liberalism to Fascism, 1870-1925". Il centro urbano principale dei dalmati era Delminium, oggi probabilmente in Erzegovina (poi Duvno, attuale Tomislavgrad), e forse perché originari di questa città già dal 170 a.C. presero il nome con cui sono noti ancora oggi. Subito il Governatorato divenne rifugio per le popolazioni dell'entroterra[6] che fuggivano dalle persecuzioni e dalle atrocità commesse dagli ustascia. La Repubblica di Croazia possiede la maggior parte del territorio dalmata, compreso nelle quattro contee, i cui capoluoghi sono Zara, Sebenico, Spalato e Ragusa. Mappa dell'Istria, del Quarnero e della Dalmazia. La minoranza autoctona italiana discende dai dalmati romanzi (soprattutto nelle isole del Quarnaro ed in alcune città costiere): essi sono prevalentemente zaratini o cittadini (Traù, Tenin, Spalato, Quarnaro, Cattaro) assimilati socialmente con gli slavi e morlacchi tramite la formazione o l'impiego dalla cultura veneziana, e dagli impiegati statali importati dal Regno Lombardo-Veneto durante l'impero asburgico. il paese in cui ho alloggiato (Tisno) isola di Murter, è ideale per chi cerca tranquillità, e le mie due bimbe di 4 e 8 anni si sono divertite più a correre tra gli scogli che a fare il bagno (l'acqua cristallina era fredda quest'anno). L'accentramento del commercio a Venezia e le invasioni turche nella penisola balcanica arrestarono lo sviluppo culturale e spinsero il baricentro dell'impronta culturale tra i croati, non solo in Dalmazia, dall'Italia all'Austria, dal Mediterraneo all'Europa centrale. Il doge Enrico Dandolo si servì della IV crociata per prendere Zara (10 novembre 1202) e saccheggiare Bisanzio (1204). La popolazione serbo e croata si distinsero anche in seguito in base alla denominazione cristiana: gli slavi del nord-est erano soggetti all'influenza politica carolingia e alla tradizione romana e aderirono al cristianesimo romano, ottenendo la speciale concessione di celebrare la liturgia in glagolitico, privilegio tuttora mantenuto, ma in disuso da quando il Concilio Vaticano II introdusse le lingue nazionali nella liturgia. Dugi Otok è l’isola più grande dell’arcipelago di Zadar, con 45 km di lunghezza e 5 km di larghezza, e deve il suo nome alla caratteristica forma allungata. Data la natura del territorio, buona parte del trasporto è su acqua, e tutte le principali città dalmate sul mare hanno un porto. Nel 1816, all'indomani della Restaurazione, la comunità italiana rappresentava la quinta parte della popolazione totale della regione[4]. Sc. Enako se dogaja na italijanski strani meje. Mappa della Croazia: cartina interattiva e download mappe in pdf … Dalmazia Settentrionale si estende dall'isola di Pag a nord, fino a Primosten a Sud. La Dalmazia centrale è separata dal resto della penisola balcanica dalle Alpi Dinariche. Nella vicina Bosnia i cattolici si considerano croati, gli ortodossi serbi, e solo i musulmani (di fede o di tradizione) si professano bosgnacchi o bosniaci. Contattaci . Tale linea fu collegata al resto della rete jugoslava dalle linee della Lika e dell'Una. La Dalmazia Meridionale è la parte più piccola e stretta della costa Croata, cn una fascia costiera ristretta vicino al fiume Neretva, il confine con la Bosnia, la penisola di Peljesac o Sabbioncello, le isole di Korcula, Lastovo e Mljet, le isole Elafiti (SIpan, Lopud e Kolocep sono le più conosciute), e la conosciutissima città di Dubrovnik, meta di numerose crociere nel Mediterraneo. Mappe e cartine della Croazia, cartina dell All'annessione si oppose il neonato Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni, appoggiato da Thomas Woodrow Wilson, e la Dalmazia venne alla fine ceduta allo Stato sud-slavo, con l'eccezione di Zara (a maggioranza italiana la città, a maggioranza croata il comune, secondo il censimento del 1910), delle isole di Lagosta e Cazza e di quelle carnerine (Cherso, Lussino, Unie, Sansego e Asinello) che vennero assegnate all'Italia. Secondo il censimento del 2011 i dalmati italiani sono in leggero incremento, dai 304 censiti nel 2001 ai 349 del 2011. Nella Jugoslavia federale la Dalmazia fu parte della repubblica di Croazia, ma le Bocche di Cattaro e Budua furono annesse alla repubblica del Montenegro (Cattaro), mentre alla repubblica di Bosnia ed Erzegovina restò lo sbocco al mare a Neum. L'acqua è cristallina soprattutto in Dalmazia mentre le spiagge sono per tutti i gusti: di ciottoli, scogli, ghiaia e sabbia. Per molti anni nell'area dalmata, almeno fino al XVII secolo si è parlata la lingua franca del Mediterraneo, un dialetto italiano coloniale di uso commerciale pieno di prestiti linguistici dalle lingue del mediterraneo. Nel 1941, durante la seconda guerra mondiale, la Iugoslavia fu invasa dall'Asse e smembrata. Posizione della Dalmazia in Croazia sulla mappa di Google con segnati paesi ed isole della costa est dell'Adriatico. stati e capitali d'europa cartina cartina geografica lazio e province lago di garda cartina stradale. Da allora l'etnia fu maggioritaria in molte zone della Dalmazia (soprattutto nell'entroterra) e assimilò anche nel corso degli anni parte delle popolazioni neo-latine come i morlacchi (transumanti) sino all'età moderna. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 21 gen 2021 alle 23:03. Via Baldo 9, 37069 Villafranca di Verona, Italia. Già stato qui? La comunità non subì gravi persecuzioni sino alla seconda guerra mondiale, quando alcuni soldati italiani, guidati dal vicefederale fascista Giovanni Savo, distrussero e arsero tutti monumenti, rotoli e paramenti dalla Sinagoga di Spalato. All'interno della Dalmazia dagli illiri, celti e forse da alcuni traci romanizzati provengono i valacchi, prima completamente romanizzati ma poi (specialmente dopo il mille) slavizzati e noti come morlacchi[7]. Sito degli esuli italiani di Dalmazia - Fondazione Rustia-Traine di Trieste, Cartoline storiche dell'Istria, di Fiume, del Quarnaro e della Dalmazia, Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni, Repubblica Popolare Federale di Jugoslavia, Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, L'Italia in guerra e il Governatorato di Dalmazia, La questione dalmatica riguardata ne' suoi nuovi aspetti: osservazioni, Bombardamento della costa adriatica del 24 maggio 1915, Evacuazione del Trentino e del Litorale austriaco, Valichi di frontiera tra Italia e Jugoslavia dal 1924 al 1941, Occupazione jugoslava dell'Istria e della Venezia Giulia, Modifiche territoriali e amministrative dei comuni, Trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate, Allegato VI Trattato di Pace di Parigi del 1947, Allegato VII Trattato di Pace di Parigi del 1947, Allegato VIII Trattato di Pace di Parigi del 1947, Toponimi italiani della Liburnia, Morlacchia e Quarnaro, Amici e Discendenti degli Esuli Giuliani, Istriani, Fiumani e Dalmati, Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Azienda autonoma delle ferrovie del Territorio Libero di Trieste, Bandiera del Territorio Libero di Trieste, Elezioni amministrative triestine del 1949, Elezioni amministrative triestine del 1952, Guardia di finanza del Territorio Libero di Trieste, Partiti politici nel Territorio Libero di Trieste, Targhe d'immatricolazione del Territorio Libero di Trieste, Iter della legge istitutiva del Giorno del ricordo, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dalmazia&oldid=118142461, Template Webarchive - collegamenti all'Internet Archive, Voci non biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, i romeni si uniformarono alla lingua croata oppure emigrarono verso l'isola Veglia e l'.

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